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PRIMA GIORNATA(Roma TRE)


PRIMA GIORNATA

Sicuramente è capitato a tutti e tutte almeno una volta di leggere o di sentir parlare di Gender Equality, ma in pochi e in poche hanno deciso di conoscere e approfondirne il significato.

Il pensiero della differenza nasce nella metà del ‘900 e si evolve fino a dar vita al pensiero della differenza sessuale. Oggi le nuove generazioni in particolare non essendo a conoscenza del fenomeno, non accusano molto questa forte differenza, eppure è una realtà ancora presente che grava sulla società italiana sin dalle sue origini.

Il concetto della donna vista nel ruolo della madre dedita a prendersi cura della famiglia, è un’immagine stereotipata tramandata da secoli: strumento di procreazione, un pensiero non così lontano dal nostro presente ( basti pensare al “Fertility day”, oggetto di dibattito di qualche settimana fa).

La volontà di abbattere questo stereotipo è un lungo e lento percorso intrapreso dalle nostre antenate europee ed italiane che cominciarono a battersi per l’educazione e i diritti delle donne. Si iniziò a comprendere infatti, che le differenze dipendevano dalla diversa educazione data a uomini e donne che ricalcava gli stereotipi patriarcali.

Eppure nonostante nel corso degli anni ci siano state tante donne che si sono battute per i loro diritti, queste non vengono ricordate né sui libri scolatici, ne’ nella memoria ufficiale e quindi rimangono sconosciute alle giovani generazioni. Bisogna partire dagli anni ’60 per ritrovare interventi e profonde modifiche nel nostro apparato legislativo a favore dei diritti delle donne (accesso alla magistratura, nuovo diritto di famiglia, legge sul divorzio, sull’interruzione di gravidanza e tutela della maternità e sul posto di lavoro) e bisognerà aspettare il 1996 per una legge che consideri la violenza sessuale reato contro la persona e non contro la morale.

Con la legge 125 del 1991 nascono le Consigliere nazionali di Parità, figure istituite per la promozione ed il controllo dell’attuazione dei principi di uguaglianza di opportunità e di non discriminazione tra uomini e donne nel mondo del lavoro.

Nel 2000 vengono estese le azioni positive per la parità in tutta Italia ed il 1° aprile del 2006 tutte le norme relative alle donne nel mondo del lavoro vengono inserite nel Codice delle pari opportunità.

Oggi l’obiettivo del Gender Equality non è ancora stato raggiunto, la società sbilanciata al maschile non permette il totale sviluppo e progresso lavorativo delle donne e non tutte le donne sono consapevoli dei loro diritti. Non bastano leggi sulla loro tutela, bisogna far si che il Gender Equality diventi un principio morale e solido della nostra società riconoscendo il merito e il valore di tutte le persone senza alcuna discriminazione.

Giulia Franzese

STEREOTIPI

Molte sono le cose che ancora devono cambiare, dalle politiche, al linguaggio, ai metodi di insegnamento, dato che gli stereotipi sulle donne sono presenti in tutti i campi. Ritengo che questo incontro sia stato molto interessante e che ci abbia aperto ancor di più gli occhi, e credo che già il fatto di iniziare a porci delle domande sia un piccolo passo verso il cambiamento.

Ana Maria Dita

UNA NUOVA EDUCAZIONE, UNA NUOVA SCUOLA

L’intervento della prof. Francesca Brezzi ci ha fatto riflettere sul fatto che la prima differenza è quella fra i sessi che porta pensieri e prassi diverse prima non considerate. Primo fra tutti ci deve essere il riconoscimento della propria identità accompagnata da valori specifici che la contraddistinguono. Dunque una nuova educazione e una nuova scuola in cui si studi in modo critico e ci si apra e si insegnino la parità di i genere e la cittadinanza inclusiva e rispettosa delle culture, dove si impari a vivere.

Laura Moschini ha esaminato il ruolo delle donne nella storia, a partire dalla nascita della società patriarcale. Dopo il ratto della Sabine come fondazione dell’identità di un popolo, basata sulla violenza alle donne, ha citato l’esempio di Cornelia, che era una donna assai colta ma ricordata come l’incarnazione del modello di madre e moglie perfetta “figlia di Scipione” e “madre dei Gracchi, ruoli, senza i quali lei non avrebbe avuto alcun tipo di riconoscimento. La letteratura e la storia lette in ottica di genere ci illuminano sulla condizione femminile nel passato.

Francesca Fiaschetti


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